The bride

di Letizia Cucciarelli Migliorini

Carla Patella con il Professor Gianfranco Pugliese a Catanzaro, mostra antologica Ex Stac, 60 artisti in esposizione per “omaggiare l’opera di catalogazione ed archiviazione che si protrae da oltre dieci anni. “

“THE BRIDE”

Carla Patella e la riproposizione del femminino sacro nel XXI secolo, un’opera già esposta selezionata e premiata in manifestazioni ed eventi di alto livello, celebrativa della poetica di Carla Patella.
In ogni elaborazione l’artista centralizza una figura femminile che corrisponde ad un ideale di perfezione estetica e successivamente integra lo scenario con elementi che riconducono ad una condizione psicologica di riflessione, di intimità, tipica della donna sia in una versione romantica o con abiti di foggia ottocentesca, sia in una versione più attuale.
L’energia femminile è quella che si diffonde nelle sale dove ho potuto ammirare quest’opera che domina la scena ed attrae l’osservatore introducendo un dialogo sottile con ognuno.
La sposa appare pensierosa e composta quasi rassegnata e distaccata uno sguardo di sfida ai suoi carcerieri, consapevole di essere immolata su un talamo che pian piano assumera’ le sembianze e le funzioni di un altare sacrificale così rappresentato dalla poltrona di giunco che assume una funzione metafisica come le sedie che la pittice inserisce abitualmente nelle sue composizioni.
La figura femminile nelle sue forme più sensuali è racchiusa in abiti magnifici che come un sudario ne trattengono gli umori diffondendo profumi di fiori crudeli come le ortensie che si confondono con i pesanti gioielli ricamati sulla seta.
La sposa è sola, nessun festeggiamento, nessuna carezza solo perle e falsità, bugie che il broccato recita come un salmo un brusio che si fonde con il frangersi delle onde di un mare turchese, forse autunnale che induce all’oblio.
La sposa è un’opera che esprime connotati invero simbolistici che travaricano il figurativo commutando colori in sensazioni, forme che richiamano condizioni della mente in uno scenario che l’artista pone all’osservatore come condizione per accedere, l’obbligo di ascoltare il suo linguaggio e fermare il tempo.
Come una sirena questa sposa lancia il suo grido non per sedurre od incantare ma per richiamare l’attenzione sulla femminilità divina che anela al suo ruolo più eccelso.
Letizia Cucciarelli Migliorini

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