“Polvere di stelle”di Jean François BACHIS PUGLIESE

Carla Patella. ( 1953, Bologna) Polvere di stelle. Tecniche miste e foglia d’oro su tela – 50x50cm. I tratti psicoiconografici di un soggetto psichico femminile, di razza europea, vengono riprodotti fantasiosamente dalla gestualita’ calma e pacata dalla pittrice Carla Patella, su una superficie rettangolare, costituita da una tela in lino, di colore bianco, di chiara matrice geometrica e euclidea, dove tale donna risulta l’ unica e vera protagonista assoluta, per la quale suddetto quadro, viene dedicato da parte della pittrice in questione al fascino e all’avvenenza della bellezza di una donna che non appartiene alle societa’ attuali, ma bensì a quelle che si sono scaturite a cavallo fra l’ ottocento e i primi del novecento in Europa nell’era volgare. Lo sfondo dell’opera riesce a sprigionare delle micromacrocromo chiazze aniconiche, impartendo per lo sfondo dell’ opera anzidetta l’ immanentizzazione della ritmocromoinformalizzazione di alcuni suoni generati dagli strumenti musicali utilizzati dai musicisti del diciannovesimo sec. D.c. nei vari locali del nord Europa, che Toulouse Lautrec ebbe il modo di rappresentare nelle sue innumerevoli opere, nonche’ di immortalare attraverso di esse, la vita notturna di Parigi, frequentata assiduamente da musicisti, borghesi, aristocratici, ballerine, artisti, prostitute, fumatori di oppio, avventurieri e tanto altro di attinente che potesse all’epoca mettere in forte rilevanza le ebrezze e le passioni del popolo della notte. Il Secessionismo, assieme all’Art Deco’ o la Floreale furono tramite i loro artisti, fra i quali il piu’ importante era Kustav Klimt, di mettere in forte rilevanza i costumi e le consuetudini della Belle Époque, a cavallo dell’ ottocento e il novecento, nonche’ le opere di questi pittori e scultori, assieme alla musica e al teatro, misero in auge i divertimenti e i piaceri della Parigi di un tempo, capitale all’epoca delle arti e della cultura, nonche’ della vita notturna. I manifesti pubblicitari, i biglietti da visita, e molte scatolette in ferro, che custodivono caramelle, biscuit di ogni genere, furono anche questi influenzati dall’Art Deco’, come del resto questo avviene per la pittrice Patella in questa sua opera, dedicata a un personaggio misterioso senza nome, riconducibile forse, a una persona veramente esistita. Il personaggio femminile ivi riprodotto al centro del quadro viene valorizzato ancor piu’ dalla foglia d’oro, che e’ stata utilizzata dalla pittrice in questione sui lati perimetralizzanti del quadro rettangolare, in maniera tale da determinare delle significazioni iconografiche informali e irregolari, che permettono all’ artista medesima di estromettere all’ interno di questo suo quadro, la determinazione della classica prigionia della forma geometrimatematecizzata, sicche’ la foglia d’ oro e’ stata prediletta anche dai Bizantini, poiche’ quest’ultima con il suo colore giallo ha sempre simboleggiato il sacro e le tante dignita’ laiche, preposte fin dalla notte dei tempi, a sprigionare il loro potere assoluto nei riguardi dell’umanita’ recalcitrante. La femme fatale e’ riconducibile per la sua pericolosita’ a dei vecchi miti collegati con la mantide religiosa o alle Sirene, nonche’ tale personaggio femminile viene supportato in tutto da tale donna giovane, ivi raffigurata sulla tela, da parte della pittrice in questione, dove il suo fascino ammaliante puo’ generare negli uomini piu’ deboli e meno parsimoniosi, delle energie positive, che possono tramutarsi in negative, dopo che i piaceri della carne e dello spirito siano giunti al loro supremo esito, anche in una notte di fuoco passionale, dedita ai piaceri della carne, del palato e dagli odori delle profumate lenzuola che proteggono per alcune ore il corpo dei tanti amanti del pianeta terra. Le linee di contorno esili o massive del primo disegno di base iconografico, non vengono riproposte da parte della pittrice, poiche’ non indispensabili per rafforzare la bellezza dei particolari delle vesti e del corpo di immanentizzazione terrestre di tale donna, ivi riprodotta fantasiosamente nel quadro. Le ombre portanti e proiettate riescono a determinare i vari passaggi chiaroscurali, permettendo percio’ di impartire per il soggetto femmile piu’ volte sopracitato, una sua introduzione iconografica negli interni programmatici del biditridimensionalismo pittorico, nonche’ di rafforzare l’ energia vitalizzante, generata dalla postura corporale di tale donna, che appartiene a un modello femminile del passato e rimembrato di conseguenza perciò, della pittrice Patella, in questa sua opera, poiche’ quest’ ultima risulta con la sua produzione artistica, magnificare con assiduita’ la bellezza delle donne del passato, incarnanti un fascino molto piu’ genuino e maggiori di quelle attuali, dove la rafinatezza e la verve che viene sprigionata da queste ultime, non puo’ essere riconducile agli attuali canoni di bellezza delle varie donne, facenti parte delle societa’ tecnodigitalizzate, poiche’ all’artista anzidetta interessa ritrovare solo se stessa, e tutto cio’ puo’ solo verificarsi soltanto, con l’ evocazione di alcuni suoi mondi fantasiosi, che un tempo riuscirono a immanentizzarsi all’ interno della realta’ fenomenica, come fa’ appunto la pittrice medesima attraverso l’ esercizio artistico, utile quest’ultimo, per rappresentare delle storie del passato, che trovano come massimi protagonisti assoluti la bellezza delle sue belle ragazze ive riprodotte di continuo nelle sue opere d’arte contemporanee. Jean-François Bachis-Pugliese. Semiologo e Critico d’ arte. Copyright 2021. Tutti i Diritti Riservati

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