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Tomo 15.Carla Patella. Enciclopedia Dell’Arte Contemporanea Italiana.
Carla Patella. 1953, Bologna. L’ attesa. Acrilici e olio su tela e foglia d’ oro – 120x70cm. Anno 2023. La luce sprigionata dai raggi del Sole Alchemico e’ capace di vivacizzare l’ attesa dello Spirito che, un soggetto psichico femminile riesce a palesare con degli atteggiamenti comportamentali, sprigionati dal suo stesso corpo di ontoconcretizzazione pittorico, sulla destra di una superficie di una tela in lino, rettangolare, di chiara matrice geometrica ed euclidea, giacche’ tal sole manifesto artisticamente con la foglia d’ oro, sullo sfondo della tela manifesta, si erge maestoso e tranquillo in un passato che, potra’ rivitalizzarsi in un futuro radioso e pacifico, solo dopo una lunga attesa psicologica, come palesato nello Spirito di codesto soggetto psichico femminile, ritratto nel quadro, con i colori acrilici e a olio, dall’estro artistico della pittrice Carla Patella. Perciocche’ si deduce adunque il fatto che, il Sole Manifesto risplendera’ di sorpresa e senza permesso, come esso dimostro’ di ontoconcretizzarsi in un suo passato oscuro e senza luce, per sprigionare agli esseri psichici piu’ risoluti e tranquilli le sue energie benevole che, la maggior parte dell’ umanita’ recalcitrante non potra’ mai percepire, quando il Sole Stesso Manifesto si riontoconcretizzera’ nuovamente con tutta la sua forza d’ urto psicoallucinante nel presente dell’ umanita’ recalcitrante, solita fin dalla notte dei tempi a innalzare dei monumenti antropici sulla superficie del pianeta terra manifesto, per celebrare la propria vanagloria, nei confronti di se stessa, nonche’ nei riguardi dei propri Dei, giacche’ gli Dei come gli stessi uomini sono soliti perennemente generare delle guerre e delle violenze, per l’ accaparramento delle risorse del pianeta terra sopradetto, utili cotali risorse, per controllare e gestire al meglio i pensieri e le azioni di ogni individuo che, si e’ accidentalizzato con la sua anima in un corpo di ontoconcretizzazione antropico sulla summenzionata superficie del pianeta terra anzidetto. Conciossiacosa che, si deduce il fatto che, il soggetto psichico femminile ritratto sulla destra del quadro, non risulta palesare dai suoi atteggiamenti sprigionati dalle sue membra di appartenenza, facenti parte del suo stesso corpo di ontoconcretizzazione pittorico, delle sensazioni psicologiche riconducibili al desiderio di possedere cotali risorse del pianeta terra sopraddetto, nonche’ l’ attesa stessa della ragazza dipinta nel quadro e’ solo finalizzata a raggiungere con la sua anima e il suo corpo di ontoconcretizzazione femminile la luce stessa, irradiata dal Sole Alchemico e null’ altro di differente, sprigionato dai pensieri , desideri e dalle azioni dell’ umanita’ recalcitrante nella realta’ fenomenica. Gli occhi della ragazza, osservano uno o piu’ obiecta e soggetti manifesti nella realta’ fenomenica, giacche’ la sua mente contemplante li rinnega, poiche’ ognuno di essi se accolti innocentemente dalla sua anima pittorica, potrebbero supportare in essa dei scompensi psicologici, custodenti le forze stesse del Male che, come un leone ruggente, cerca di continuo le anime di chi divorare. Dei tessuti di colore bianco traspaluminescenti avvolgono la maggior parte del corpo di ontoconcretizzazione pittorico di questa ragazza, sicche’ il suo braccio e la sua mano sinistra sorreggono la sua testa, magnificata da innumerevoli ciocche di capelli di colore castano. La ragazza e’ seduta sempre sulla destra del quadro, su una sedia di colore arancione, nonche’ lo sfondo stesso della tela e’ caratterizzato da innumerevoli striature aniconiche di colore blu e azzurro, tendenti in alcune loro parti ad assumere delle risoluzioni pittoriche geometrimatematecizzate. Il Sole Alchemico si ontoconcretizza sullo sfondo stesso della tela, simbolo quest’ ultimo del passato e del futuro stesso che, la ragazza ha raggiunto, per farsi illuminare dalla Luce stessa manifesta della Sapienza, mentre di converso, la realta’ fenomenica e’ rifiutata da lei stessa, ove si ritrova il suo stesso osservatore che la guarda dritto nei suoi occhi, nel momento in cui tale osservatore e’ capace con la sua anima e il suo corpo di ontoconcretizzazione antropico a sostare nei medesimi spazi ontologici accoglienti lui stesso e l’ opera manifesta. La sedia e’ il trono stesso che glorifica nel suo supremo esito ontologico la giusta attesa psicologica della ragazza, una volta ricongiuntesi con le forze stesse sprigionate dalle energie dei raggi del Sole Alchemico che, il suo corpo stesso, e la sua anima, sono in grado di accogliere in pienezza, per elevarla come l’ unica e massima protagonista assoluta in quest’ opera manifesta, giacche’ si palesa adunque il fatto che, la ragazza si gira con la sua sedia, verso l’ osservatore dell’ opera, nonche’ verso la realta’ fenomenica, intrisa dai rumori e i frastuoni sprigionati dalle innumerevoli societa’ tecnodigitalizzate, nonche’ dalle forze stesse del Male, sicche’ il Male non e’ un’ ipostasi differente del Sommo Bene, ma di converso, esso il Male, non e’ altro che un’ imperfettibilita’ del Bene Manifesto, nel momento in cui esso, il Bene Benedetto, non riesce a ontoconcretizzarsi nel suo supremo esito ontologico all’ interno della summenzionata realta’ fenomenica. Jean-François Bachis-Pugliese Archivista, Semiologo e Critico d’Arte. Copyright 2023. Tutti I Diritti Riservati.