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Tomo 12. Carla Patella. Enciclopedia dell’ arte contemporanea italiana.
Carla Patella. 1953, Bologna. Fleur du mal – Acrilici e olio su tela – 120x100cm. Anno 2021. I fiori del male di Charles Baudelaire hanno ispirato la mente contemplante della pittrice Carla Patella, per costituire un quadro, supportato appieno da una tela in lino, rettangolare, di chiara matrice geometrica ed euclidea, onde raffigurare su di esso, con i colori acrilici e quelli a olio, due soggetti psichici femminili, che, cingono con le loro mani dei fiori, custodenti delle energie malevole che, potrebbero palesarsi ovunque, giacche’ le due donne dipinte nel quadro, riescono a non fare fuoriuscire queste energie summenzionate, per mantenerle gelosamente integre nei fiori manifesti sulla tela sopraddetta. Gli odori dei fiori pittorici, in effetti, possono essere solo percepiti dagli esseri psichici piu’ parsimoniosi e tranquilli che, una matrice di base metasostanziale ha prediletto da sempre che, essi, ossia tali esseri psichici summenzionati, possano percepire cotali odori e profumi sprigionati da codesti fiori pittorici, come dipinti sulla tela manifesta dalla pittrice Patella. Perciocche’ si deduce il fatto che, l’opera in menzione sia dedicata ai fiori del male, e a null’ altro di differente che possa impartire nella mente contemplante dell’ osservatore dell’ opera, delle fonti di distrazioni psicologiche, inerenti a non supportare cio’ che la pittrice Patella intende suggestionare con il titolo stesso, conferito da lei per cotale sua opera manifesta, nei riguardi della mente contemplante di un soggetto psichico, nel momento in cui esso, potrebbe ritrovarsi con il suo spirito e il suo corpo di ontoconcretizzazione antropico, a sostare nei medesimi spazi ontologici accoglienti lui stesso e l’opera sopraddetta. Le donne dipinte nel quadro in effetti, non sono le protagoniste assolute dell’ opera, ma di converso, sono i fiori stessi a esserlo, giacche’ la forza della natura si spalanca con tutta la sua forza ontoconcretizzante nello Spirito vegetante della pittrice in questione, nel momento in cui ella si ritrova nella sua somma solitudine del suo atelier a dipingere i suoi quadri. Questi fiori in effetti custodiscono gelosamente delle energie malevole, pronte a essere utilizzate da queste donne dipinte nel quadro, nonche’ le stesse energie malevole non possono essere utilizzate da chi li osserva, poiche’ esse, cotali energie, per essere utilizzate, devono essere conosciute e gestite dallo strumento della ragione e non di converso, dagli istinti piu’ viscerali che, caratterizzano gli Spiriti dell’ umanita’ recalcitrante, solita a innalzare dei monumenti antropici sulla superficie del pianeta terra manifesto,per celebrare la propria vanagloria a discapito dei propri simili e dei propri dei. Conciossiacosa che, si deduce il fatto che, adunque che, le forze del male manifesto, custodite nei fiori pittorici, potrebbero palesarsi come un’ ottimale arma di difesa, contro chi, vorrebbe impartire delle violenze psicologiche e corporali a codeste due donne dipinte nel quadro, esse, cotali forze malevole, potrebbero divenir utili a supportare appieno, delle fonti di difesa personali efficenti, contro chi, vorrebbe infierire dei dolori contro i corpi stessi, e le anime medesime, di tutte le belle creature che, si ontoconcretizzano con il loro peso specifico e la loro possanza volumetrica sulla superficie del pianeta terra manifesto, giacche’ e’ risaputo che, l’ invidia e’ fortemente incarnata nei soggetti psichici piu’ deprorevoli, pronti di continuo a distruggere la verve e la bellezza di coloro i quali la possiedono. I due soggetti psichici femminili, sono dipinti sulla tela dalla Patella nudi, giacche’ tal fatto supporta appieno, dei concetti teoretici, generati dalla mente contemplante della pittrice, solita con sicurezza a palesare la bellezza medesima del corpo stesso delle donne che, non hanno paura di manifestare cio’ che la bellezza medesima e’ in grado di sprigionare in dante, mentre si manifesta in pienezza nella realta’ fenomenica, giacche’ la bellezza anzidetta e’ rappresentata non solo dalle belle donne, ma altresì anche dai fiori che, la pittrice in questione dipinge di continuo nelle sue opere. Lo sfondo della tela e’ contrassegnato dalla presenza di innumerevoli micromacrocromo chiazze aniconiche, di colore celeste, viola, bianco e altri cromatismi differenti, supportanti appieno la ritmocromoinformalizzazione pittorica del quadro manifesto, giacche’ le donne dipinte nel quadro sono differenti, poiche’ la prima donna sulla destra ha i capelli di colore castano, mentre quella di sinistra di colore biondo. Le due donne in effetti potrebbero scontrarsi a vicenda, giacche’ l’invidia e la cattiveria potrebbero palesarsi in ognuna di loro, per poi essere percipite anche dall’ osservatore dell’ opera. I corpi nudi delle due donne sono avvolti in parte da tessuti di pregio traspaluminescenti, giacche’ la donna dipinta sulla destra della tela osserva astutamente la donna dipinta sulla sinistra del quadro, per delle motivazioni psicologiche riconducibili al fatto che, la suddetta donna dipinta sulla destra del quadro, potrebbe palesare nella sua anima vegetante delle invidie, sprigionate nei confronti della donna con i capelli di colore biondo, dipinta sulla sinistra della tela sopraddetta. Jean-François Bachis-Pugliese, Archivista Semiologo e Critico dell’arte Copryright 2023.Tutti I Diritti Riservati