Tomo17. Carla Patella. Enciclopedia dell’ Arte Contemporanea Italiana.
Carla Patella.1953, Bologna. Coffee time in Sorrento – Acrilici e olio su tela – 100x80cm. Il sole dell’ italia meridionale e’ capace di sprigionare con i suoi raggi una particolare luce manifesta, nei confronti di un soggetto psichico femminile immaginifico, e di svariati obiecta che, la pittrice, Carla Patella, raffigura con i colori acrilici e gli oli, su una superficie di una tela in lino, rettangolare, di chiara matrice geometrica euclidea, onde supportare in parte i tratti psicoiconografici del viso stesso e del corpo di ontoconcretizzazione antropico di una donna misteriosa e senza nome che, la pittrice, non ha inteso rivelare con il titolo stesso del quadro, per elevare ancor piu’ il fascino stesso e l’ alone di mistero di codesta opera in menzione, che puo’ essere benevolmente inserita nelle attente riflessioni di alcuni pittori realisti che, operarono in italia fra le due guerre mondiali in poi. Questi artisti italiani fanno parte della cosiddetta corrente pittorica del Realismo Magico, nonche’ essi, tali artisti, si possono indentificare con i pittori Ubaldo Oppi, Cagnaccio di San Pietro, Antonio Donghi, Felice Casorati, Carlo Carra’ e altri ancora. In effetti Carla Patella puo’ essere come ivi sopraddetto, accostata con questo suo quadro in menzione a questi pittori del realismo magico, ma solo per l’ impostazione iconologica di questo suo personaggio femminile, basato soprattutto tale avvertenza tecnicistica, per il suo ontoconcretizzarsi di cotale suo personaggio in dante solisticamente sulla superficie della tela, e per la cronoformalizzazione pittorica del tempo stesso che, rimane fisso e immutabile nell’ opera e non dinamico e cangiante come ebbero modo di suggellare pittoricamente i futuristi nelle loro opere manifeste. Per quanto riguarda la scorrevolezza delle ombre proprie e proiettate, nonche’ sulle stesse pennellate impartite dall’ estro artistico sull’ intera superficie della tela in menzione da parte della pittrice, ella puo’ essere accostata ai realisti italiani che operarono attorno dalla prima meta’ dell’800′ fino al 900′, costituiti dai nomi stessi dei pittori Giacinto Gigante, Filippo Palizzi, Giuseppe De Nittis, Domenico Morelli, Michele Camarrano, Antonio Mancini, Domenico e Gerolamo Induno, Angelo Inganni, Mose’ Bianchi, Emilio Gola, Antonio Fontanesi, Giacomo Fravetto, Guglielmo Ciardi, Federico Zandomeneghi, Giovanni Fattori e altri ancora, suggestionati tutti dal decocomposizionismo pittorico. Inoltre e’ palese anche il fatto che, l’ intera superficie dello sfondo stesso della tela manifesta sia completamente suggestionato da pennellate celeri e informali che si ontoconcretizzano in complesse macrocromo chiazze aniconiche, tendenti a geometrimatematecizzarsi in complesse forme rettaquadrangolari in continuo divenire, ove gli sfumati pittorici permettono altresì alla pittrice Patella, di supportare appieno tramite il suo estro artistico, l’ ontoconcretizzazione della cromoinformalizzazione pittorica, fortemente suggestionata quest’ ultima, dall’ estromissione totalizzante delle linee esili o massive di un qualsiasi disegno di base iconografico, tendenti di conseguenza di estromettere l’ accidentalizzazione del biditrimensionalismo pittorico che, caratterizza in dante l’ intera opera in questione. Perciocche’ si deduce adunque il fatto che, il soggetto psichico femminile ritratto sulla tela dalla Patella, possa rimembrare altresì con il suo stesso senso di relax e di quiete apparente i corpi stessi di ontoconcretizzazione pittorici di alcuni soggetti psichici che, gli impressionisti di un tempo, solevano rappresentare seduti, nei cabaret parigini o altri locali differenti che, Manet, Degas , Toulouse – Lautrec riuscirono di continuo a immortalare in svariate loro opere che oggiggiorno sono celebrate in tutto il mondo, nonche’ custodite in collezioni private o nei vari musei di Stato ubicati in svariate nazioni del pianeta terra manifesto. Dei tessuti di pregio di colore rosso avvolgono la parte superiore del corpo di ontoconcretizzazione pittorico di questa donna, dai capelli corti, di colore grigio e bianco, nonche’ il suo sguardo e’ concentrato a osservare uno o piu’ soggetti e obiecta che la pittrice non rappresenta sulla superficie della tela a causa della forte perimetralizzazione della tela medesima e dell’impostazione stessa del soggetto e degli obiecta prevalenti pittoricamente in primo e secondo piano nel quadro. La scuola dei pittori di Posillipo fu’ suggestionata anch’ essa dalla luce del Sole di Sorrento e di tutta quella sprigionata naturalmente dal cielo sulla Costiera Amalfitana, luogo questo per antonomasia che ha suggestionato anche l’ anima vegetante della Pittrice Patella, per questo suo quadro in citazione, sicche’ ella ha inserito il contesto stesso ambientale e territoriale di questo suo personaggio femminile inmaginifico in Sud Italia mentre gode di se stesso bevendo un caffe’ in un bar solleggiato di Sorrento in pieno pomeriggio o di mattina o prima o dopo mezzogiorno. Jean-François Bachis-Pugliese, Archivista, Semiologo e Critico d’Arte Copyright 2024. Tutti I Diritti Riservati.