Carla Patella . Ti regalero’ la rosa – Olio e acrilici su tela – 120x80cm. Gli spiriti dei popoli degli uomini possono manifestare nei riguardi di un essere psichico femminile, degli atteggiamenti che recano nei suoi riguardi delle sensazioni psicologiche che risultano fastidiose per la sua anima vegetante, dacche’ quest’ ultima nel momento in cui e’ intenta ad occuparsi di se stessa, risulta infastidita da tali atteggiamenti che codesti esseri psichici riescono ad impartire nel momento in cui ella e’ intenta ad occuparsi delle cose del mondo, nonche’ non desiderosa di essere disturbata e distratta dai suoni e dai rumori generati dalla presenza dell’umanita’ recalcitrante, che si manifesta all’ interno degli spazi immanenti, ospitanti quest’ ultima la presenza medesima del corpo e dello spirito di tale soggetto psichico femminile, ivi iconograficizzato dalla pittrice Carla Patella. L’ artista utilizza una tela rettangolare, in lino bianco, di chiara matrice geometrica e euclidea, per rappresentare tramite i colori acrilici e quelli ad olio una fanciulla, che appartiene al genere europeo, dove il suo sguardo fisso e attento osserva un soggetto o un oggetto che la pittrice medesima non iconograficizza all’ interno della sua opera, dacche’ quest’ ultima predilige mettere in forte rilevanza, lo stesso stato d’ animo di tale suo soggetto psichico femminile ivi iconograficizzato all’ interno di questo suo quadro, celebrando di conseguenza il protagonismo assoluto di una giovane ragazza, dove parte della sua delicata cute viene messa in luce per magnificare la sua purezza e il suo stato di grazia che lo stesso osservatore dell’ opera riesce a percepire nel momento in cui esso si ritrova con il suo spirito e il suo corpo di appartenenza a sostare nei medesimi ambienti ospitanti la sua presenza fisica e l’ opera manifesta. Un tessuto giallo ricopre la maggior parte del corpo del soggetto femminile, dove lo stesso presenta delle pieghe che favoriscono la possanza della ritmocromoformalizzazione per l’ intera opera, sicche’ le pieghe medesime riescono a sprigionare delle chiazze irregolari di colore viola che si intersecano a vicenda con quelli gialli e verdi contenuti nel tessuto stesso che avvolge il corpo di appartenza del suddetto soggetto femminile ivi iconograficizzato sulla superficie della tela medesima. Lo sfondo dell’ opera risulta magnificata da alcune micromacro chiazze di vari colori, dove il loro intersecarsi a vicenda generano per lo sfondo della tela stessa, la vivacizzazione della ritmocromoinformalizzazione irregolare del supporto in tela, adoperato della pittrice Patella, da cui ella utilizza quest’ ultima per rappresentare attraverso questa, una scena di un paesaggio naturale fantasioso, che rimembra quelli che costituiscono in gran parte i giardini floreali o gli ambienti naturali del pianeta terra. I lunghi cappelli biondi avvolgono il capo della fanciulla, dove alcune chiome si sovrappongono sulla schiena, contribuendo a magnificare la bellezza di una ragazza che e’ intenta ad assaporare le delizie della natura, di cui ella non neccessita della presenza di un altro essere psichico o altro di differente, perche’ non evocato e non indispensabile per favorire lo stato di autocompiacimento di se stessa e della sua stessa felicita’ terrena, da cui la sua bellezza non puo’ fare altro che attrarre al suo cospetto, gli occhi indiscreti di alcuni uomini, che rimangono sconvolti dalla presenza di tale ragazza, intenta nella sua solitudine a godere di se stessa e della gioie della stessa natura, che accoglie la presenza medesima del suo spirito e del suo corpo di immanenza terrena. Lo sguardo della ragazza e’ rivolto verso chi la osserva, nonche’ una rosa rossa chiazzata dal colore pelle, rappresenta il simbolo del supremo premio meritato, per colui il quale riesce a conquistare il cuore del suddetto soggetto psichico femminile, che sicuramente non e’ di facile accesso per gli spiriti piu’ risoluti e tranquilli, che vorrebbero a tutti i costi assaporare le dolci carni di una bella donna, dove il suo fascino non puo’ rimanere occultato dagli occhi piu’ indiscreti dei suoi ammiratori. Le linee di contorno esili o massive del primo disegno di base concretizzante l’ intero impalcato strutturale della cromoformalizzazione dell’ intera opera, non vengono riproposte da parte della pittrice, dacche’ queste ultime vengono occultate dalle prime sovrapposizioni dei colori acrilici e dalle varie velature dei colori ad olio che costituiscono la possanza delle ombre portanti e proiettate del soggetto femminile ivi iconograficizzato e dei vari particolari vegetali che ontoconcretizzano la porzione di un ambiente naturale fantasioso, nonche’ la pittrice medesima, attraverso i suoi pennelli, riesce a certificare l’ iconograficizzazione delle bande larghe e spesse e irregolari dei vari colori adoperati, per generare attraverso questi ultimi, la certificazione del biditrimensionalismo conico ideale, che vivacizza l’ ossessivita’ della ritmocromoformalizzazione per l’ intera sua opera, da cui ella, trova attraverso la sua gestualita’ pittorica, la possibilita’ di esternare i suoi valori morali, collegati con la purezza, la diffidenza, la bellezza e sopratutto la selezione nei riguardi di tutti gli esseri animati che vorrebbero conquistare il cuore stesso della pittrice e del suo soggetto femminile ivi riprodotto sulla superficie della tela, che non rappresenta altroche’ lo stesso carattere della pittrice Carla Patella. Si intuisce che la pittrice in questione utilizzi lo strumento artistico per custodire e celebrare attraverso di esso i concetti medesimi collegati con la bellezza, l’ amore e la passione stessa che la vita tutta riesce a conferire a una donna di indubbio fascino, nel momento in cui la vita stessa, riesce a prestabilire dove la sudetta bellezza e l’ amore medesimo debbano manifestarsi come tali in un soggetto psichico femminile prediletto, per cui il suo stesso destino di appartenenza decida per lei come rappresentare i canoni oggettivi della perfettibilita’ della bellezza stessa, del suo fascino e dei suoi supremi esiti all’ interno della realta’ fenomenica. Jean-François Bachis-Pugliese Semiologo e Critico D’Arte. Copyright 2021. Tutti i Diritti Riservati